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Nostra partecipazione al Festival Pixelache 2013, Finlandia

Il Festival Pixelache 2013, che quest’anno si tiene a Helsinki, in Finlandia, ha una sezione dedicata al circuito internazionale dei Bricolabs, di cui da anni facciamo parte, come ex Poetry Hacklab (ora ufficialmente Poetry Bricolab). All’interno della Mailing List di discussione collettiva si e’ chiesto chi volesse proporre una installazione a tema dedicata ai Bricolabs.

A Montalbano Elicona, dove qualche mese fa abbiamo partecipato a Trasformatorio, personalmente e come partner dell’intero progetto, ho discusso la cosa insieme ad Jerneja Rebernak, e le ho proposto questa mia idea:  sccrivere un software che, leggendo l’intero archivio dei messaggi della lista dal 2006 a oggi, estragga casualmente 3 gruppi di parole da messaggi diversi, componendoli insieme a formare degli “haiku” casuali. Inoltre, ho pensato di copiare tale archivio di messaggi su 4 nastri magnetici, in modo da creare una installazione con questi media antichi, recuperati dal nostro Museo e riscritti con i nostri sistemi di recupero dati.

Le mie competenze di programmazione purtroppo non sono cosi’ approfondite: sono ormai un dinosauro da sistemi PDP-11 e roba anni ’80, inoltre e’ stato naturale coinvolgere tutto il gruppo  Freaknet / Poetry Bricolab / Museo dell’Informatica Funzionante in questo progetto… ed e’ nato il software in Python che potete scaricare nei link alla fine di questo articolo.

Per avviarlo, mi sono rifatto ai miei howto relativi alla creazione della versione 3beta della distribuzione GNU/Linux Dyne:Bolic, ed ho creato cosi’ una micro distribuzione Debian testuale, che si autoavvia su qualsiasi computer lanciando automaticamente gli Haiku al centro dello schermo, uno dopo l’altro.

Gli Haiku non vengono salvati; compaiono su schermo, stanno un po’ e poi… scompaiono per sempre.

Il software e’ stato scritto da Nino “Nignux” Giudice, con alcuni aggiustamenti miei, di Sebastiano “Geenna” Gennarini, di Daniele “Eriol” Tricoli e di “Steppenwolf” nonche’ di tanti altri del nostro gruppo.

Inoltre, durante la conferenza sui Bricolabs tenuta ad Helsinki, siamo intervenuti con un nostro intervento video che e’ stato proiettato durante il Festival. Il video della conferenza e’ disponibile a questo link.

Un mare di ringraziamenti vanno a Jerneja Rebernak, Felipe Fonseca, John Hopkins ed a tutti i Bricos la’ fuori, per i loro enormi sforzi nel realizzare il fantastico lavoro dei Bricolabs a Pixelache 2013!

Di seguito, l’abstract (in lingua inglese) che abbiamo scritto per presentare il nostro lavoro al Festival, i link per scaricare il programma (che puo’ leggere qualsiasi archivio di email in formato Mailbox) ed alcune foto della lavorazione e della installazione a Helsinki.

Brico Haiku Installation, Abstract 
by Gabriele “asbesto” Zaverio and the
Freaknet / Poetry Bricolab
for Pixelache, Finland, 2013

Since the year 2006 Bricolabs exists as a south-to-south network connecting researchers, poets and pioneers active investigating the new loop of open content, software and hardware for community applications.

Besides on-site happenings, Bricolabs consisted of an on-line discussion space focused on bringing people together with new technologies and distributed connectivity, unlike the dominant focus of the IT industry on security, surveillance and on the monopoly of information and infrastructures.

This art installation is dedicated to the Bricolabs network and its brulicating flow of ideas. A generative language software written in Python formulates “haikus”(*) based on the archive of on-line discussions; each haiku will be printed on the screen for a short time, then the next will follow. Haikus are not saved, they just come and go away.

Four old computer tapes from our Computer Museum are there, containing a partial backup copy of the mailing list (because the ml is in progress, right now!), meant to be stored somewhere, in a safe place, hidden for the future, as a picture of the bricolist today.

We like to conclude this little introduction with the definition of Haiku by Jack Kerouac, which we wish to expand to every language, not only “American”:

” […] The Japanese Haiku is strictly disciplined to seventeen syllables but since the language structure is different I don’t think American Haikus (short three-line poems intended to be completely packed with Void of Whole) should worry about syllables because American speech is something again… bursting to pop.
Above all, a Haiku must be very simple and free of all poetic trickery and make a little picture and yet be as airy and graceful as a Vivaldi Pastorella.”

Clickando su questo link potrete scaricare i sorgenti del software.

asbesto

Founder of this Museum ;)